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People at Work 2023: A Global Workforce View

Scopri le informazioni necessarie per capire meglio, motivare e fidelizzare i tuoi dipendenti.

Cosa vogliono i lavoratori e come potete offrirglielo?

Dopo aver condotto uno dei sondaggi globali più completi del suo genere, svoltosi tra il 28 ottobre e il 18 novembre 2022, l'ADP Research Institute® vi offre informazioni cruciali sugli atteggiamenti, le aspirazioni, i desideri e le necessità di 32.612 dipendenti di 17 Paesi, tra cui 8613 che lavorano esclusivamente nella gig economy.

I vantaggi di questo studio:

  • Scoprite cosa pensano davvero i vostri dipendenti
  • Adattate il vostro approccio all'assunzione, ai compensi e alla fidelizzazione
  • Applicate i risultati alla promozione della trasformazione aziendale

Cosa vogliono che sappiate i dipendenti:


Icon Soddisfazione professionale

Soddisfazione professionale

Mentre l'87% si rivela ottimista riguardo al futuro, il 62% ritiene che tutti i settori risentiranno degli effetti dell'attuale incertezza economica e quasi quattro lavoratori su dieci (37%) ritengono di non avere un lavoro sicuro.

Icon Retribuzione e benefit

Retribuzione e benefit

Il 61% dichiara che lo stipendio è il fattore chiave per cui lavora e il 62% si aspetta un aumento retributivo da parte del suo attuale datore di lavoro nel corso del prossimo anno. Tuttavia, il 43% riceve talvolta, spesso o sempre uno stipendio inferiore a quello dovuto.

Icon Salute mentale

Salute mentale

Quasi la metà dei lavoratori (47%) soffre di scarsa salute mentale, mentre il 65% sostiene che lo stress influenzi negativamente le prestazioni lavorative. I datori di lavoro stanno reagendo introducendo iniziative positive ad hoc.

Icon Flexibility

Flessibilità

Quasi la metà (48%) afferma di potersi trasferire all'estero con il suo attuale datore di lavoro. Attualmente, i dipendenti prediligono l'avanzamento di carriera e la soddisfazione professionale rispetto a un orario e un luogo di lavoro flessibili.

 

World

Il mondo sta affrontando una carenza di competenze ormai cronica

Scoprite le informazioni necessarie per fidelizzare i talenti.

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La reputazione dei datori di lavoro europei è a rischio?

La reputazione dei datori di lavoro europei è a rischio?

In Europa la corsa ai talenti è serrata, soprattutto considerato quanto è facile per i dipendenti lavorare in altri Paesi.

Il nostro studio condotto in Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Spagna, Svizzera e Regno Unito mostra che, per alcuni aspetti fondamentali, i datori di lavoro risultano meno generosi o innovatori rispetto ad altre aree geografiche.

Dall'aumento degli stipendi alla richiesta di azione sul fronte dei principi di DEI, i dirigenti europei dovrebbero riflettere sulle proprie modalità di attrazione dei migliori talenti internazionali e di promozione della soddisfazione e del coinvolgimento della forza lavoro.

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Riflettori sull' Europa

Un passo indietro rispetto agli attori globali

Lo studio di quest'anno indica che, nonostante sia ritenuta tra le aree più progressiste e favorevoli per i dipendenti, l'Europa potrebbe essere un passo indietro rispetto ad altre nazioni riguardo alle politiche di lavoro positive.

Analizziamo meglio la situazione:

Stipendi

Gli stipendi sono aumentati meno in Europa che in altre aree geografiche, con una tendenza media del 5,4%, che pare destinata a continuare. Peggio ancora, il 60% dei dipendenti tedeschi e svizzeri dichiara di ricevere qualche volta, spesso o addirittura sempre uno stipendio inferiore a quello spettante.

Benessere

Quelli europei sono i dipendenti che meno segnalano iniziative di benessere finanziario da parte del datore di lavoro, e solo meno della metà si sente sostenuto dai propri manager quando si parla di salute mentale.

Soddisfazione professionale

I dipendenti di tutto il continente sono i meno soddisfatti del loro lavoro, tanto che il 38% dichiara di affrontare un numero maggiore di responsabilità senza un incremento retributivo.

Diversity, equità e inclusione

Solo il 30% della forza lavoro europea affermerebbe che "Nella mia azienda, il divario retributivo di genere è migliorato rispetto a tre anni fa". Un altro 30% segnala che il suo datore di lavoro non partecipa ad alcuna iniziativa di DEI.

Flessibilità

Appena più della metà (52%) dei dipendenti europei si sente legittimato a sfruttare le modalità flessibili di lavoro, ma questo può implicare che il 48% deve rinunciare a un migliore equilibrio tra vita privata e professionale.

Avanzamento di carriera

I lavoratori europei segnalano di non essere soddisfatti del proprio avanzamento di carriera (32%) e delle opportunità di formazione e sviluppo (30%), mentre il 39% si dichiara insoddisfatto dello stipendio che percepisce.

 

Riflettori sull' Italia

Opportunità di miglioramento

L'Italia è la terza potenza economica dell'Unione europea e l'ottava a livello mondiale. Anche se il Settentrione è una delle aree più ricche e industrializzate del mondo, svariati milioni delle piccole e medie imprese (PMI) italiane sono microattività a conduzione famigliare, a cui si deve la stragrande maggioranza dei posti di lavoro.

Unitamente all'impatto dei recenti eventi globali, questo potrebbe aver contribuito all'attuale sensazione di insoddisfazione tra i lavoratori italiani. Ad esempio, anche se l'80% si pronuncia soddisfatto del suo ruolo attuale, si tratta della percentuale più bassa di tutti i Paesi europei coinvolti nel sondaggio. Inoltre, solo il 71% dei lavoratori guarda con fiducia ai prossimi cinque anni sul luogo di lavoro, un livello di ottimismo superiore solo a quella del Regno Unito.

Vediamo nel dettaglio:

Icon Insoddisfazione

A cosa è dovuta l'insoddisfazione?

I tre motivi principali di insoddisfazione tra i dipendenti italiani sono l'aumento di responsabilità senza un incremento retributivo (38%), il mancato avanzamento di carriera (34%) e la perdita di stimoli nel ruolo attuale (30%).

Icon Il valore dello stipendio

Il valore dello stipendio

Circa il 53% della forza lavoro italiana ha indicato lo stipendio come l'aspetto più importante del lavoro, la percentuale più bassa tra i Paesi europei coinvolti. Il 46% crede di ricevere un salario troppo basso rispetto alle mansioni svolte e il 44% si aspetta un aumento di stipendio da parte del proprio datore di lavoro nel corso di quest'anno.

Icon Salute mentale

Salute mentale

Solamente il 46% dei lavoratori europei ritiene di ricevere un supporto psicologico adeguato da parte dei dirigenti, quelli italiani sono il fanalino di coda (43%). In più, il 38% dichiara che i datori di lavoro italiani non stanno facendo nulla per promuovere una migliore salute mentale sul luogo di lavoro.

Icon Cambiamento totale

Cambiamento totale

Solo il 31% è soddisfatto del proprio avanzamento di carriera e appena il 46% parla dell'argomento con il suo datore di lavoro: entrambe le percentuali sono le più basse registrate tra i Paesi europei intervistati. Non sorprende quindi che il 60% dei lavoratori italiani abbia preso in considerazione la possibilità di cambiare carriera negli ultimi 12 mesi.